Un passo avanti all’altro, lentamente viaggiando, perdendosi nel tempo dei pensieri emozioni sensazioni; seguendo strade sbagliate, errabondi; gioendo per ostacoli improvvisi ed imprevisti che renderanno viaggi e ricordi, unici ed irripetibili.
Questi i viaggi lenti, un modo di vivere ed essere, tra ozio creativo e pause estatiche estetiche, lungo le tappe del viaggio della vita. Prepariamo i nostri viaggi attraverso spunti suggestioni provocazioni letterarie cinematografiche espositive festivaliere, prendendo appunti per viaggi immaginari.
Partiamo riconquistando e riscoprendo la “mobilità dolce”, la consapevolezza di scelte individuali, di improvvisazioni meditazioni contemplazioni; cercando il Senso dei Luoghi attraverso la conoscenza delle identità territoriali materiali ed immateriali.
Arrivando in un luogo, facciamolo in punta di piedi, come ospiti, non disturbando le popolazioni locali, ma sempre pronti ad interagire e rispondere con cortesia a cortesia e sollecitazioni.
1) Cerca la bellezza ovunque, anche a 2 passi da casa, evitando i “non luoghi” e …….. i luoghi comuni: ricerca luoghi in cui respirare il senso del tempo, sentire l’odore della vita e delle sue stagioni.
Luoghi dell’Anima – Immaginari – Fantastici – Mitici – Romantici – Dimenticati – Mentali – Spirituali – Calmi – Silenziosi – Intimi – Comuni – Sconosciuti – Familiari – Poetici.
Luoghi in cui passare senza entrarci, altri da cui farsi prendere e non uscirne.
Luoghi in cui arrivare la prima volta, altri da lasciare per non tornarvi; ognuno merita un nome e un’attenzione diverse.
Immergiti ed entra a far parte dell’universo di paesaggi, architetture, produzioni, atmosfere, donne, uomini, bambini, anziani, sensazioni, emozioni, luoghi da vivere, interpretare, raccontare con la poesia delle immagini sinestetiche e, talvolta delle parole.
2) Viaggia utilizzando i 5 sensi + 2 mente e cuore, perché viaggiare è vivere intensamente la scoperta di sé.
3) Pratica il cammino errabondo, meditativo, tipico degli abitanti dei Sud del mondo: lungo itinerari contemplativi, dove la meraviglia e l’emozione, sono il cammino stesso, non la fretta di arrivare in qualche posto.
4) Impara a camminare osservando e vedendo: procedendo, vagando, ma camminando sempre con l’intento di capire veramente, fermandoci, vivendo i luoghi attraversati, le tradizioni e la gente che vive in essi.
Il Viaggiatore si emoziona, si adatta, conosce, riconosce e scopre, curiosa, si sorprende, si entusiasma: «Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza, chi non ha avuto molte prove, poco conosce, chi ha viaggiato ha accresciuto l’accortezza.
Ho visto molte cose nei miei viaggi.
Il mio sapere è più che le mie parole»
(Dal Vecchio Testamento – Libro del Siracide 34,9-11)
5) Evita arei e treni ad alta velocità, perché viaggiare significa seguire i ritmi circadiani, spazio temporali, senza salti ed abbreviazioni artificiosi.
6) Prediligi i mezzi di trasporto lenti, la “Mobilità Dolce”: bicicletta, piedi, corriere, treni lenti: ponendo attenzione al qui ed ora, come viaggio dentro te stesso, come ritrovamento di ciò che è veramente importante, di ciò che è prioritario; per cogliere gli odori, i rumori, le atmosfere.
Prediligi i viaggi in treno perché il treno non è un veicolo, ma parte di un paese, dei suoi territori e adagiato nel paesaggio; è un luogo d’incontri.
Inspira estaticamente l’odore delle ferrovie, viaggiando solo con i treni che sbuffano – espressi, intercity, locali, regionali -, quelli che sembrano dire “Devo andare, Devo andare” con pazienza.
E, se proprio sei obbligato ad usare l’automobile, non superare mai i 60 km orari permettendoti di osservare ciò che scorre fuori del finestrino.
7) Viaggia Low Cost, perché l’essenziale per viaggiare è poco e non rende schiavi, ma liberi di gioire e gustare delle piccole cose, della bellezza e degli incontri con i luoghi, la bellezza e le persone.
8) Viaggia slow, con lentezza – “Festina lente” (Affrettati lentamente) – perché ti permette di cogliere gli odori, i suoni, le voci, le atmosfere, per fermarti, pensare, ripensare, osservare, vedere, incontrare, pensando che: “C’è ben più nell’esistenza che nell’incrementarne la velocità” (da Gandhi), che “Il procedere lento è bellezza” (Pound), che se “Voi avete l’orologio, noi il tempo” (proverbio africano).
9) Prediligi i viaggi di prossimità, le strade segnate in bianco o giallo sulle mappe, quelle piccole, tortuose, che passano per paesi dimenticati, dai nomi poetici; itinerari per i quali ci vogliono ore per raggiungerne le mete. Lontano dalle autostrade.
Itinerari che permettano di avere il tempo di fermarsi in un piccolo caffè all’aperto, magari con l’ombrellone di tela, in un pomeriggio d’estate, sotto un sole feroce, o in una giornata uggiosa, piovosa, dalla luce grigia e dall’atmosfera morbida e ovattata: quelle soste che diventano inviti a ordinare una bibita o un caffè da sorseggiare con le gambe allungate sotto un tavolino col piacere di osservare lo svolgersi del quotidiano locale, perdendosi nei pensieri.
10) Viaggia con lentezza per gustare i piccoli piaceri, praticando la sosta, le pause lunghe, il passo pigro, fermandoti, tornando indietro, ripassando in luoghi già visitati, imboccando sentieri laterali solo appena intravisti.
11) Gusta i momenti di fermo obbligato e gli imprevisti come parte integrante, interessante ed arricchente di ogni viaggio; perché un viaggio parte dal momento in cui si esce da casa ed ogni momento successivo gli appartiene.
“Perdere tempo” e perdersi, sbagliare strada ed errare, gioire per l’ostacolo improvviso renderà i nostri viaggi irripetibili, e davvero unici i nostri ricordi.
12) Impara a perderti per vicoli e viottoli secondari, lì spesso troverai le più belle scoperte, dove gustare piccoli piaceri.
Perché nella vita è fondamentale praticare la sosta, le pause lunghe, il passo pigro, fermarsi, tornare indietro, ripassare in luoghi già visitati, imboccare sentieri laterali solo appena intravisti, che ci attirano senza una spiegazione logica
13) Leggi pagine, prima e dopo i tuoi viaggi, e i segni durante i viaggi stessi, perché leggere vuol dire riempire di significati il viaggiare; diceva Sant’Agostino: “la vita è un libro, chi non viaggia ne conosce una sola pagina”.
14) Va alla ricerca del Senso dei Luoghi e dei Territori, attraverso le loro Identità, fatte di produzioni tipiche: gusta e assaggia i cibi locali; perché l’enogastronomia è parte integrante dell’identità territoriale, e prendersi una pausa culinaria arricchisce lo spirito.
15) Viaggia responsabilmente, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture; riconoscendo e rispettando usi e costumi delle Comunità locali ospitanti, aiutandoli ad essere protagonisti dello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile dei propri territori. Mantieni un basso profilo, preferendo l’ospitalità modesta, immerso tra la gente e non i grandi alberghi e ristoranti per vip.
11 ottobre 2015